Impastato

Michelangelo Buonarroti

La pala di Michelangelo Buonarroti il giovane, l'Impastato (accademico dal 1589), ha motto "Quel ch'avanza" (Petrarca, Canzoniere, 124.10) e raffigura una raschiatoia che mette insieme la pasta rimasta attaccata sul piano su cui è stata impastata.

L'impresa tende a configurarsi nell'impostazione come una natura morta tardocinquecentesca, per la positura sghemba e occasionale dell'oggetto, isolato e come dimenticato sul piano, reso evidente dalla luce obliqua, che staglia nitide le ombre e mette in risalto i pomoli e la clavetta del manico.

Il cartiglio inferiore, che simula una lettera aperta, reca come sigillo lo stemma antico dei Buonarroti; caso raro, nella serie delle pale, di diretta presentazione di uno stemma gentilizio: ma era quello del "divino" Michelangelo, che riverberava sul nipote una posizione di preminenza familiare, attestata anche dal fatto che l'impresa del Buonarroti giovane è una di quelle poche che si ritrovi nell'edizione della Divina Commedia ridotta a miglior lezione dagli Accademici e, insieme, in quella del Vocabolario del 1623.