La pala di Lionardo Dati, lo Scarso (accademico dal 1627), ha motto “Le disuguaglianze nostre adegua” (Petrarca, Canzoniere 316.4) e raffigura una bilancia da orafi appesa su cui viene pesata una moneta, cui vengono aggiunti chicchi di grano per correggere il peso.
La lettura del dipinto è fortemente compromessa dall’ossidazione dei colori; il manoscritto C fornisce tuttavia indicazioni preziose sulla struttura originaria della pala, che presentava un tavolo su cui erano posti i granelli per corregge il peso.
L’accuratezza della raffigurazione della bilancia per orafi, il dispiegarsi del cartiglio superiore, a cui la bilancia è legata con un nastro svolazzante e il cartiglio inferiore a trompe d’oeil, denotano esiti stilistici di buone qualità.
La tipologia della bilancia è riferibile a quelle raffigurate nei dipinti di Quentin Metsys, “Il cambiavalute” (Parigi, Louvre) e di Hendrick Terbruggen, “Vocazione di San Matteo”, 1620 circa (Le Havre, Musée des Beaux Arts).