La pala di Ascanio Piccolomini, l’Offerto (accademico dal [1664]), ha motto “Oltre a nostr'uso” (Petrarca, Canzoniere, 296.B) e raffigura un altare con i pani della proposizione nel sacrificio degli Ebrei.
Il dipinto presenta i pani della proposizione (i «panes propositionis» della Volgata), che venivano offerti al dio Yahweh, posti nel tempio e rinnovati ogni sabato. Si confronti quanto scritto nella Bibbia, Esodo, 25: «Farai ancora una mensa di legno di setim, che abbia due cubiti di lunghezza, uno di larghezza, e uno e mezzo di altezza. Lo dorerai con oro purissimo e le farai torno torno un labbro d’oro e su questo labbro una fascia traforata alta quattro dita, e sopra questa, un altro orlo d’oro. Preparerai anche quattro anelli d’oro e li porrai ai quattro angoli della mensa a ciascun piede… E sulla mensa terrai sempre innanzi a me i pani della proposizione». L’iconografia della pala riproduce con esattezza quella pubblicata nella Bibbia, stampata a Ginevra da Roland Hall nel 1560 (p. 35).