La pala di Valerio Chimentelli, il Raggirato (accademico dal 1650), è priva di motto e raffigura un giaco posto a ripulire nella crusca.
La pala fa parte del gruppo eseguito nel terzo decennio del XIX secolo, ad integrazione delle opere perdute. Il rifacimento ottocentesco fu in questo caso integrale. Documenti iconografici e descrittivi relativi alla pala erano evidentemente ignoti al pittore, che, attenendosi alla stringata spiegazione dei documenti dell’Accademia: «Giaco posto a pulire nella crusca», raffigurò appunto un giaco giacente nella crusca. Si erano così persi il nesso col soprannome dell’Accademico ed anche il motto, che non fu infatti riprodotto. Il manoscritto S, c. 36v e il manoscritto C, p. 37, n. 124 ci illuminano sull’iconografia originaria della pala, consistente in un bugliolo ruotante pieno di crusca, in cui venivano posti i giachi per un processo di ripulitura dalla ruggine accumulata.