La pala di Agostino Nelli, il #Chiuso (accademico dal 1650), ha motto “Perché vi s'immegli” (Dante, Paradiso, XXX.87) e raffigura un uccello racchiuso in una forma di pasta.
Il pollo o cappone racchiuso nella forma appare vivo e integro; a questo proposito sono note ricette, come quella del “Libro della cocina”, testo di un anonimo toscano del XIV secolo, pubblicato nel 1863, che descrive il modo per fare un «pastello di uccelli vivi». Più probabilmente si tratta però, di una composizione culinaria nella quale il pollo era ricostruito dopo la cottura, come viene consigliato in vari trattati; ad es. cfr. Maestro Martino, “Libro de arte coquinaria” (seconda metà del XV secolo), Medieval Manuscript n. 153, Library of Congress, Washington, che riporta una ricetta «per far pavoni vestiti con tutte le sue penne che cocto parà vivo» (cap. I). «Pasticci con piccioncini ripieni e starne» e «Fagiani adornati colle medesime lor penne» sono citati nello stravizzo tenuto in Accademia nel 1656.