La pala di Antonino Salviati, l’Addormentato (accademico dal 1690), ha motto “Ruppemi l'alto sonno” (Dante, Inferno, IV.1) e raffigura un tasso, svegliato dal letargo e costretto a fuggire dal fuoco.
Il soggetto si riferisce all’uso di stanare i tassi, appiccando il fuoco a uno degli ingressi della tana. Tale operazione, considerata propria della «gente bassa», è descritta da Vincenzio Giustiniani (cfr. Discorso sopra la caccia, in Discorsi sulle Arti e sui Mestieri, a cura di A. Banti, Firenze, Sansoni, 1981, pp. 84-87).
Si noti l’aderenza del rapporto motto-soggetto, in quanto il tasso, svegliato dal letargo, è costretto a fuggire.