Lustrato

Filippo Baldinucci

La pala di Filippo Baldinucci, il Lustrato (accademico dal 1682) ha motto "Lucente più assai di quel ch'ell'era" (Paradiso, canto V, v. 132) e raffigura un busto di marmo che viene lustrato con gli strufoli, mazzetti fatti di paglia di grano legata insieme.

La pala si Filippo Baldinucci doveva necessariamente riferirsi a pratiche artistiche, in questo caso gli "strufoli", di cui tre appaiono raffigurati nel dipinto. Essi sono "una certa quantità di paglia di grano, legata insieme in piccoli mazzetti, che servono per dare il lustro alle statue e agli altri lavori di marmo" (cfr. Vocabolario toscano dell'Arte e del Disegno, ristampa dell'edizione del 1681, a cura di Severina Parodi, p. 159). Il dipinto costituisce uno degli episodi di più alta qualità nella serie delle pale: è presente non solo un consapevole clima di "natura in posa", ma anche il repertorio oggettuale delle vanitates come il busto marmoreo inclinato, la mensola in pietra sbrecciata, i fili di paglia spezzati. La statua, impostata diagonalmente, di fine preziosità e di smagliante lucentezza nell'ambiente oscuro e disadorno, si presenta come un recupero "umanizzato" dell'antico. Si noti infine l'andamento trompe l'oeil del cartiglio spiegazzato.