La pala di Giovanni Battista Cerretani, l'Oscuro (accademico dal 1701), ha motto "Orna e rischiara" (Petrarca, Canzoniere 344.6) e raffigura una parrucca parzialmente infarinata con accanto una nappa su un vassoio con della farina.
È probabile che il soggetto sia in rapporto con la cicalata (orazione in burla su un argomento di poco conto) di A.M. Salvini dell'11 luglio 1697 sul dilemma «se portar la parrucca sia cosa degna di lode o di biasimo», conclusasi a disfavore della parrucca, col lodare l'«onorata calvezza e la veneranda canizie» (cfr. A.M. Salvini, "Prose Toscane", Firenze 1715, pp. 33 e segg.; cfr. Parodi, I, 87). Il dipinto si attiene comunque fedelmente alla proposta dell'accademico, che sottolinea l'importanza della resa del «colore naturale [della parrucca] e la forza del colore acquisito» per mezzo dell'incipriamento. Da qui, e anche dal motto e dal soprannome, l'impostazione pittorica fortemente chiaroscurata, tutta giocata su zone d'ombra e di luce che mettono a fuoco appunto l'elemento «farina». La parrucca impolverata - destinata a degradarsi, se non è «rischiarata» - ed emblematicamente isolata sul tavolo, suggerisce di attribuire a questa pala un significato, se pur mediato, di vanitas.