La pala di Giulio Orlandini, il Trattenuto (accademico dal 1742), ha motto “Ch'io non mi sfaccia” (Petrarca, Canzoniere , 71.31) e raffigura un uccellino adagiato su un piatto pieno di farina per conservarlo.
In un impianto arcaizzante viene presentato un passeraceo, più precisamente un ortolano, disteso sulla farina, che ne garantisce una prolungata conservazione. L’uccello non è raffigurato «pelato», come indicano gli inventari dell’Accademia, ma più «convenientemente» col suo caratteristico piumaggio variopinto e col becco conico.