Il motto è tratto da Ognissanti di Alessandro
Manzoni: “Nell’erba del campo / la spiga vitale nascose”.
La pala, nella sua semplicità votiva, vuole accennare, al di
là del Lui a soggetto, con la spiga tra il velo degli steli, e il lontano
profilo dei monti e del lago, con la memoria dei successivi novenari (“il fil
di tue vesti compose, / de’ farmachi il succo temprò”), allo spirito e alla
ragione profonda della estrema lezione linguistica manzoniana. Le spighe
nascoste, crescendo in un campo socialmente naturale, attendono di poter donare
un più bel fiore. Vorrebbero richiamare, sottovoce, nel contesto del
rinnovamento di idee e di metodi in azione e fattuale, la civile e tenace
lateralità, che è stata rimane e diventerà, in molte nazioni, un imperativo
allo studio delle culture materiali e spirituali dei diversamente colti, a
partire da quelli vissuti in Italia di parole spesso non scritte e forse non
più pronunciabili, che la geografia e la storia linguistica pre- e ormai
postunitaria, chiedono di sottrarre al silenzio.