...

Mostra - Ritratti

Ritratti Accademie

Alle pareti della sala sono esposti alcuni ritratti di accademici (in ordine di disposizione, seguendo il senso orario a partire dalla parete con la finestra): Galileo Galilei, Vincenzo Viviani, Lorenzo Magalotti, Carlo Dati, Orazio Rucellai, Anton Maria Salvini (copia), Giovanni de’ Bardi, Giovan Battista Deti, Bastiano de’ Rossi, Bernardo Canigiani, Bernardo Zanchini, Alessandro Segni, Lionardo Salviati, Pierfrancesco Cambi, Bastiano Antinori, Anton Francesco Grazzini, Lorenzo Bellini, Piero Segni, Francesco Redi.

Nella sala è conservata anche la bozza della pala dello Stagionato.


Ritratti Vocabolario

Alle pareti della sala sono esposti alcuni ritratti di accademici (in ordine di disposizione, seguendo il senso orario a partire dalla parete con la finestra): Flaminio Pellegrini, Giuseppe Bianchini, Vincenzo Filicaia, Benedetto Averani, Vincenzio Capponi, Giuseppe Rigutini (bassorilievo ligneo), Anton Maria Salvini (originale), Pietro Pancrazi.


Ritratti Archivio

Alle pareti della sala sono esposti alcuni ritratti di accademici (in ordine di disposizione, seguendo il senso orario a partire dalla parete con la finestra): Raffaello Lambruschini, Giovanni Tortoli, Giuseppe Giusti, Niccolò Tommaseo, Cesare Guasti, Gino Capponi, Pio Rajna, Atto Vannucci, Brunone Bianchi.

Oltre ai ritratti nella sala è conservato anche il dipinto a tempera su carta raffigurante il frullone. Il frullone compare per la prima volta nel 1585 nel frontespizio e alla fine dell’opera di Leonardo Salviati che, a nome degli Accademici, inaugura la polemica intorno all’opera del Tasso (Degli Accademici della Crusca difesa dell’Orlando Furioso dell’Ariosto, contra ’l Dialogo dell’epica poesia di Cammillo Pellegrino. Stacciata prima, in Firenze, per Domenico Manzani Stampator della Crusca, 1584, ab Incarnatione; 1585 stile moderno). L’insegna del frullone troverà nel 1590 la sua versione definitiva – dopo accese discussioni – con l’aggiunta della frase ispirata da Petrarca “Il più bel fiore ne coglie”, stampata successivamente nel frontespizio dell’edizione critica del capolavoro dantesco (La Divina Commedia di Dante Alighieri Nobile Fiorentino ridotta a miglior lezione dagli Accademici della Crusca, in Firenze, per Domenico Manzani, 1595). L’ultima rappresentazione del frullone – a partire dalla prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca – esalta la parte meccanica dell’utensìle, fornendone una versione più elaborata e aumentandone le dimensioni.